Ospedale  “Il Nuovo Galeazzi” – Ville Turro – Milano (MI) – Italia

Progetto definitivo delle opere strutturali

 

Committente: Binini Partners S.r.l. (Reggio Emilia)

Volume delle opere: 530.000 m³

Superficie delle opere fuori terra: 55.200 m²

Superficie delle opere entro terra: 60.000 m²

Importo delle opere strutturali: 57.000.000,00 €

Periodo di progettazione: 2015

 

Il complesso ospedaliero è ubicato le vie Prinetti, Iesi e Valtorta a Milano.

Si compone di quattro piani interrati, il piano terra e nove piani in elevazione oltre alla copertura.

Le dimensioni in pianta dei piani entro terra è pari a 80 x 200 m circa, i due primi piani in elevazione hanno una dimensione in pianta di circa 50 x 160 m, mentre i successivi piani in elevazione presentano una dimensione in pianta pari a circa 35 x 160 m.

L’altezza totale dell’edificio è di circa 65 m fuori terra e di circa 15 m entro terra.

La struttura proposta è improntata alla versatilità e robustezza per assecondare anche esigenze statiche che possono essere variabili nel tempo e realizzata con tecnologia ordinaria.

Le strutture sono pertanto interamente in c.a. gettato in opera.

Gli orizzontamenti sono costituiti da solette in c.a. di spessore 20 o 25 cm con travi ribassate ordite nelle due direzioni principali: le travi non sono previste per i due piani interrati destinati a parcheggio e per la copertura.

Gli elementi principali verticali sono costituiti da pilastri disposti con una maglia regolare di 8.0 x 8.5 m e dalle pareti che costituiscono i nuclei scala-ascensore di spessore 35 cm per quelle perimetrali e 30 cm  per quelle interne.

La fondazione è costituita da una platea di spessore 2.20 m.

Sul contorno dello scavo, è prevista la realizzazione di diaframmi in c.a. di spessore 60 cm ancorati con tre ordini di tiranti provvisionali lungo i lati ove ne è consentita la realizzazione, e di diaframmi a sbalzo con sezione ad H con dimensioni esterne 2.50 x 2.50 m altrove.

Nella parte in elevazione, il corpo principale è suddiviso in tre parti da due giunti di dilatazione, mentre nella parte entro terra la struttura è monolitica.

I giunti sono dotati di opportuni dispositivi (shock transmitters units) che consentono i movimenti relativi tra i tre corpi di fabbrica dovuti ai fenomeni lenti quali le dilatazioni termiche, ma rendono monolitica la struttura nei confronti delle azioni dinamiche conseguenza degli eventi sismici.

Il sistema resistente dell’edificio è dunque formato da telai e pareti atti ad assorbire sia le azioni gravitazionali che orizzontali prodotte da sisma e vento.

Ai fini sismici, la struttura resistente si configura dunque come un sistema misto equivalente a pareti; infatti queste ultime assorbono più del 50% dell’ azione sismica totale.

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